Sono ancora umida dei piaceri lascivi del mio incontro virtuale appena concluso. Un incontro molto soddisfacente, per me e per lui.
Lui. Non lo conoscevo, era la prima volta che lo incrociavo. Ho sempre un po' di timore con i nuovi utenti, non ho più l'elasticità mentale di una ventenne, ho le mie esigenze, se gioco voglio farlo per bene. Del resto costo poco, non mi si dica che faccio spendere soldi inutilmente.
I soldi poi, aveva scritto un caro amico, non sono un prezzo, solo un piccolo obolo per raggiungere la gratificazione.
Certi amici di chat te li porti dietro anche quando non li vedi più, quando non sono più "clienti" e neanche più amici, quando la voglia di ricostruirsi una facciata rispettabile li ha allontanati dalle tentazioni....
restano dentro comunque....
Niente malinconie, la serata è andata bene, nonostante le premesse...
Molto tempo a fare tappezzeria, non mi esibisco io. Non mi metto in mostra, non vado a rincorrere gli avventori. Chi mi vuole viene a me. Chi non mi vuole è perchè ha altro da fare e lo rispetto.
Poi è arrivato un amico. Un tipo simpatico. Ma mi ha fatto morire... oddio, si ma morire dal ridere.
A lui piace essere dominato, e io ogni tanto lo accontento, gli dò qualche piccolo ordine che lo possa occupare. Privati non ne ha mai fatti del resto. Dice che lo psicanalizzo e questo gli piace. E sia, gli ho detto. Vestiti da donna e torna veloce.
Ha indossato un paio di collant, gli ho fatto mettere tre dita di rossetto allargandolo per bene sulle labbra....
e poi è sparito
non rispondeva più
fino a quando...
cazzo... mia madre si è svegliata e mi ha trovato in minigonna e con il rossetto...
Ma non abitavi solo?
... no con mia madre
Va beh senti, era un discorso che prima o poi dovevate affrontare
Ma si può?????
Oddio la chat è così divertente a volte, mi mancava. Si lo dico e lo dico forte, la chat mi mancava.
Riv mi mancava!
Comunque, liquidata la "troietta" (gli avevo detto di chiamarsi così, e lui mi ha ringraziata per averglielo tirato fuori...) ho iniziato a parlare con questo che non avevo mai visto prima.
Cercava una persona nel real, ma non sono io. Gliel'ho detto, mi spiace, io solo virtual.
Ma non è andato via, abbiamo iniziato a parlare, del più, del meno, qualche confidenza, qualche apprezzamento, i miei seni, i pensieri, le immagini, tutto...
fino a quando è iniziato il privato e allora.... è stato un crescendo di coinvolgimenti, di piaceri e di sensualità reciproca.
Ha aspettato che venissi io per poi seguirmi a ruota...
E' stato molto, molto carino.
Ha fatto si che io potessi ricordarmi del mio ritorno e tornare ad apprezzare quelle cose della chat che tanto mi piacevano...
Sono ancora una webcamgirl...
Lo sono dentro
Donna
e perversa.

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Innamorarsi ancora. E' bellissimo...
E questa volta non sarà solo virtual, sarà real, vero, intenso e straziantemente profondo...
Lui chi è...
Un uomo passionale, deciso, determinato, un leader carismatico, pure più giovane di me...forse è per questo che in questi 2 anni non ho dato peso al suo corteggiamento...
Poi la capitolazione, in una serata di confronto aperto, e improvvisamente l'intrigo che sale, la persona che si svela, e io che cedo...
Chissà perchè il volermi dare ad un uomo mi spinge inevitabilmente a volermi mostrare, contestualmente, a tutto il mondo intero, tornando in chat...
Sono le mie contraddizioni, il mio pane, il mio suggello autodistruttivo, forse, per una sensualità che se esplode diventa incontenibile e contamina con il suo perverso desiderio chiunque possa adagiarsi all'ombra dei miei seni, anche solo in una chat...

Lui è un master, ma io non sono una slave, e questo rende tutto più interessante, come lo stimolo di invertire e sovvertire, come quella volta che... ma è un'altra storia quella, una storia oramai passata, seppur ancora mi manca...

Ecco, mi piacerebbe raccontarmi a lui, raccontargli di quei baci scambiati tra corridoi trafficati e porte che si aprono all'improvviso, e andare avanti, snocciolare i particolari più intimi sentendo spezzare il fiato in gola e l'eccitazione salire...

Sono una donna perversa, devo rassegnarmi alla mia condizione...